La comunità di Via Petrolini nasce nel 2009 nell’appartamento situato nell’omonima via al numero 8, a Reggio Emilia, grazie all’intuizione di Don Matteo Mioni, cappellano del carcere, al desiderio dei primi giovani volontari e al sostegno della comunità parrocchiale di San Luigi Gonzaga.
Da allora la porta non si è mai chiusa.
In questi anni nella casa si sono succeduti tanti giovani e tante persone passate dal carcere. L’unica cosa che occorre per vivere la comunità è il desiderio e quel poco di coraggio che serve per lasciare la nostra normalità.
La comunità vive delle relazioni di chi la abita. L’essenziale per viverle al meglio non è fare, è stare. Darsi e dare tempo per condividere, discutere, pregare, giocare, litigare. Scoprire che fuori da noi stessi chi ci sta di fronte, anche chi ha vissuto la reclusione, ha la sua storia, le sue fragilità e i suoi sogni e progetti. Come in una famiglia si vive il quotidiano con le sue bellezze e le sue difficoltà.
Non è chiesto di fare tanto, ma di esserci.
L’esperienza di Via Petrolini è rivolta ai giovani, a partire dai vent’anni: lavoratori, studenti o in ricerca.
E’ consigliato un periodo in comunità di almeno un anno, per favorire una buona conoscenza reciproca e per vivere a pieno l’esperienza.
Per scoprire di più sulla comunità di Via Petrolini puoi visitare il sito www.comunitadiviapetrolini.com troverai alcune delle storie di chi l’ha vissuta e i loro contatti per approfondire.
L’obiettivo: vivere assieme e fare famiglia con alcune persone provenienti dal carcere, una delle realtà più dimenticate, e permettere a queste ultime un graduale reinserimento nella società.