“Come se vedessero l’invisibile”. Settimana vocazionale regionale

“Come se vedessero l’invisibile”. Settimana vocazionale regionale

Se mi avessero detto prima dell’estate scorsa che nel cammino è possibile entrare in una logica di affidamento, non ci avrei creduto.

Dopo il pellegrinaggio a piedi, verso Roma, fatto con i giovani della mia parrocchia, posso testimoniare la ricchezza del “mettersi in cammino”, condividendo la quotidianità, con i propri amici.

Perché è stato importante riscoprirsi pellegrini? Bhe sicuramente perché si impara a sopportare e supportare le debolezze dell’altro lungo la strada, si impara ad affidare le proprie difficoltà al compagno, in un atteggiamento che per la cultura di oggi suona dissonante. È liberante scoprirsi limitati, è estremamente rassicurante vedere che non siamo super-uomini: c’è bisogno quindi di affidare tutto noi stessi all’Altro per eccellenza. È in Dio che si trova forza nel disagio, è in Lui che ripongo tutte le lodi di ringraziamento per le meraviglie che ci fa contemplare sul sentiero.

L’essere pellegrino è anche lo stile che Gesù ha scelto per portare la Buona Notizia lungo la Galilea, con una meta ben precisa: Gerusalemme. Il Maestro sapeva bene che quel cammino lo avrebbe messo in difficoltà. (Cfr Mc 8,31).

Ecco che allora scelgo di riscoprirmi pellegrino anche nel mio cammino vocazionale, in un sentiero che ora è simbolo della realtà dei traguardi e delle storte che la strada mi fa affrontare.

Il 4 maggio a Bologna ci sarà un piccolo pellegrinaggio verso il Santuario di San Luca: sarà occasione per rivivere tutto quello che ho vissuto la scorsa estate mentre camminavo verso in Circo Massimo. È importante che ognuno di noi in questa occasione affidi a Maria le sue piccole-grandi scelte quotidiane: solo con gli altri possiamo raggiungere la meta che il nostro cuore desidera. Mettiamoci in cammino insieme, non ce ne pentiremo!!

Quella ragazza oggi è la Madre che veglia sui figli, su di noi suoi figli che camminiamo nella vita spesso stanchi, bisognosi, ma col desiderio che la luce della speranza non si spenga. Questo è ciò che vogliamo: che la luce della speranza non si spenga. La nostra Madre guarda questo popolo pellegrino, popolo di giovani che lei ama, che la cerca facendo silenzio nel proprio cuore nonostante che lungo il cammino ci sia tanto rumore, conversazioni e distrazioni. Ma davanti agli occhi della Madre c’è posto soltanto per il silenzio colmo di speranza. E così Maria illumina di nuovo la nostra giovinezza.” (Christus Vivit 48)